Come fare un filtro Instagram

Per produrre da solo il filtro Instagram hai bisogno di:

  • Photoshop
  • Facebook AR Studio
  • Un computer potente
  • Un tutorial fatto bene
  • Una strategia
  • Tanta pazienza

Creare un filtro Instagram non è impossibile, ma ci sono alcuni elementi da considerare (il primo è chiedersi: perché fare un filtro Instagram per esempio :D).

Come fare un filtro Instagram: la guida

Per realizzare il filtro ho trovato la masterclass ufficiale davvero utile. Naturalmente l’ho vista e rivista per arrivare a una comprensione decente di quello che avrei dovuto fare. Io infatti non ho competenze di grafica 3D e l’iniziativa è nata in tempi troppo stretti per coinvolgere agenzie esterne. Il risultato comunque mi ha soddisfatto, anche se da Facebook mi sarei aspettato più analytics (ma lo vediamo dopo).

Il video qui sopra può sembrare un po’ difficile da seguire all’inizio, ma ti assicuro che basta non farsi prendere dal panico e seguire le indicazioni passo passo. A me è stato davvero utile.

Come è nata l’idea di fare un filtro Instagram

All’interno della campagna di promozione per la mostra Natalia Goncharova, tra Gauguin, Matisse e Picasso di Palazzo Strozzi abbiamo individuato una campagna specifica su Instagram che abbiamo chiamato I AM NATALIA.

In estrema sintesi: si trattava di dare a tutti la possibilità di immedesimarsi nel personaggio, vissuto nei primi anni del ‘900, per far capire meglio il carattere di una donna all’avanguardia, in un mondo che non lasciava spazio al genere femminile. Carattere, originalità, voglia di stupire erano le caratteristiche che volevo far emergere nella narrazione sui canali social del centro espositivo di Palazzo Strozzi.

Il personaggio, Natalia Goncharova, si prestava: è stata la leader dei futuristi russi ed è stata una performance artist ante litteram. Una delle azioni che più scosse gli animi artistici dei primi del ‘900, per esempio, furono le scorribande in strada con il volto coperto da segni sul viso per scandalizzare i benpensanti. Nel pieno centro di Mosca.

Così mi sono concentrato su I AM NATALIA per poter avere uno strumento di partecipazione verso il pubblico, un modo per coinvolgere i visitatori della mostra e non solo e sensibilizzarli sui temi scelti.

I vantaggi del filtro Instagram:

  • può essere utilizzato da tutti
  • non importa se in mostra o meno: il filtro è sempre disponibile sul tuo profilo
  • si tratta di uno strumento gender-neutral (basta fare attenzione nella creazione del filtro, ma c’è un processo di approvazione da parte di Facebook)
  • facilmente condivisibile dagli utenti Instagram
  • facilmente riutilizzabile: basta un tap sul filtro visto dentro una storia Instagram di qualcun altro per poterlo usare direttamente sul tuo smartphone.

Una volta fatto il filtro prepara un tuo video di massimo 15” (e in verticale ovviamente) che mostra come il filtro viene applicato al viso. Il video deve essere fatto dall’app di Instagram in cui viene applicato l’effetto, non deve superare i 15secondi e se contiene audio ricorda che questo non deve essere protetto da copyright.

Il video usato per presentare il filtro Instagram I AM NATALIA

Per l’icona del tuo filtro ci sono delle linee guida abbastanza rigide, ma non difficili da seguire, Facebook rende disponibile anche un pacchetto di file preimpostato da usare con Photoshop.

L’icona per gli effetti Facebook dovrebbero seguire SEMPRE le linee guida del template fornito, per Instagram si è liberi di non usare il file guida, ma bisogna sempre tenere presente le indicazioni di Facebook.

Il filtro Instagram: strategia

Il mio suggerimento è quello di individuare un segno grafico facile da restituire, immediato e che non impegni troppo gli spazi, il viso, delle persone. Ovviamente però dipende dalla strategia, dagli obiettivi che vuoi raggiungere.

L’obiettivo della campagna I AM NATALIA per esempio era quello di intercettare un pubblico più giovane rispetto quello che avevamo su Facebook (35-44) e offrire un canale di interazione per veicolare un messaggio: Natalia Goncharova la ribelle.

Il pubblico Instagram infatti era più giovane rispetto quello di Facebook (la situazione successivamente è migliorata: quando ho lasciato Palazzo Strozzi le fasce d’età tra Facebook e Instagram si sovrapponevano e la prevalenza della fascia d’età 25-34 si riscontrava in entrambi gli strumenti). Ho visto quindi l’iniziativa I AM NATALIA come un’opportunità di intercettare un pubblico diverso, così il filtro Instagram è sembrato lo strumento perfetto.

Naturalmente l’esperienza in mostra era più completa: avevamo messo su un espositore un foglio con una spiegazione che introduceva l’iniziativa e spiegava a tutti come usare il filtro, includeva inoltre il QRcode che permetteva l’uso del filtro direttamente dallo smarphone.

La dashboard fornita da Facebook per gestire e monitorare le performance del filtro Instragram

5 cose da sapere

  • Puoi impostare una durata per far comparire il filtro sul tuo profilo. Quello di Palazzo Strozzi è stato online da lunedì 23/09 2019 fino a lunedì 13/01/20.
  • Rimane traccia di quanto fatto nella dashboard. L’azione comunque è reversibile (basta ripubblicare il filtro, ma non penso che sia una buona idea).
  • Si può modificare tutto eccetto il posizionamento (cioè se vuoi rendere disponibile lo stesso filtro anche per Facebook devi farne un altro a partire da zero).
  • Serve un video di qualcuno che usa l’effetto, il video promo che Facebook mette a disposizione non va bene. Si può comunque sostituire il video di chi mostra il filtro una volta che questo è stato pubblicato.
  • La dashboard (si raggiunge a questo indirizzo una volta iniziati i lavori per realizzare il filtro Instagram) che Facebook mette a disposizione inizialmente era carente, sicuramente poco curata. Adesso invece hanno fatto passi in avanti notevoli. Al momento non trovo ancora modo di scaricare le statistiche.

Leave a Reply

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: