Regione Toscana, foursquare e il polpo Paul

Sapevi che la Regione Toscana è stata la prima istituzione in Italia ad avere una pagina tutta sua su Foursquare?

A segnalarmi l’iniziativa della Regione è  Michela Simoncini che ringrazio per la collaborazione, la pazienza e il video-regalo natalizio 🙂

(Michela si occupa di social media per H-Art, l’agenzia di comunicazione che adesso segue la Regione. E’ lei che mi ha fornito le info per fare questo post!)

ehm, tutto bello, MA Cos’è foursquare!?

Abbreviato con 4sq è un’applicazione per smartphone (sì, quelli di Totti) che

Foursquare

Immagine trovata da Manuel Pratizzoli

riconosce i luoghi fisici intorno a te, una volta che hai trovato la proiezione virtuale del posto reale tocca il tasto “check-in” e dirai a tutta la rete di amicizie che ti segue su foursquare che sei lì, in quel posto, in quel preciso istante.

Di più: puoi lasciare un commento su cosa stai facendo e, se lo concedi, foursquare avviserà del tuo check-in anche la rete di amicizie che ti ritrovi su twitter e facebook. Insomma una manna per serial killer, partner imbufaliti e agenzia delle entrate 🙂

A cosa mi serve?

A raccogliere tanti bei “badge”. I badge sono dei gagliardetti che ti vengono rilasciati a seconda della quantità, frequenza, ma anche altre variabili, con la quale fai i check-in.

Ovviamente il valore aggiunto sta nel consolidamento delle tue relazioni con gli altri. Per esempio, dopo aver fatto il check-in in piazza Gramsci a Siena ed averlo commentato dicendo che andavo a Lucca, mi è capitato di ricevere una telefonata: “Ehi, ma anche io sono a Siena e sto andando a Lucca! Facciamo il viaggio insieme?” Così io e Marzia ci siamo fatti compagnia per tutto il viaggio. Questo prima dell’arrivo di piattaforme come 4sq sarebbe stato impossibile.

Potersti usare un’applicazione del genere (si dicono LBS cioè “Location Based Services”) addirittura per sapere quali alimenti mangiare che sfruttino la filiera corta: locavore fa proprio questo. Segnala quali alimenti mangiare nell’arco di 100 km. Peccato sia solo per gli Usa (almeno credo, l’app esiste solo per iPhone e io ho un Htc!).

va bene, Ma che c’entra la Regione Toscana lì in mezzo?

Facciamo che tu e la tua partner avete deciso di passare una bella vacanza all’isola d’Elba, stai a Portoferraio e vuoi stupire la tua lady con una chicca particolare, una di quelle che solo chi vive sul posto può sapere.

Ti affanni nel cercare sulla guida, ma non trovi niente. Poi ad un certo punto, un po’ per gioco, un po’ per vizio, apri 4sq e fai il check-in nell’edicola delle Ghiaie vicino al porto e, mentre lo fai con in mano la Gazzetta, Tuttosport e l’almanacco del calcio, ti accorgi che c’è un tip (una dritta che un altro utente ha inserito a proposito di un luogo) proprio per il porto dove sei:

(La foto è stata trafugata da Officina Turistica)

Bene, via la Gezzetta, al macero Tuttosport, sotto i piedi l’almanacco: hai trovato la dritta giusta per dare alla tua vacanza quel pizzico di esperienza, di vita vissuta che cercavi. Polpo all’elbana (o alla forchetta)! Tutto grazie a Foursquare e al lavoro della Regione Toscana 🙂

Come è nata l’idea

Tra gli obiettivi della presenza di Regione Toscana su 4sq ci sono quelli di raccogliere stimoli dagli operatori sul territorio e trasformarli in opportunità di comunicazione nei luoghi sociali; stimolare le conversazioni degli utenti sulla Toscana offrendo spunti di interesse, ma anche offrire servizi e informazioni utili in tutte le fasi del viaggio: prima, durante e dopo.

Quello che è successo a te e alla tua lady con il polpo Paul!

Ok, vado su 4sq, ma chi trovo?

Nessun problema, puoi importare i contatti da twitter e da facebook. Per di più non sei solo, ma in compagnia di 4milioni di utenti. Michela infatti cita i dati Nielsen e ci dice che nel mondo ci sono circa 4.5milioni di utenti foursquare.

Insomma, per concludere, lo scopo è quello di presidiare i social media più frequentati (ecco perché foursquare e non gowalla ad esempio) e fornire informazioni in più ai viaggiatori.

Non c’è quindi una specifica necessità alla quale andare incontro, ma solo la consapevolezza di dover stare lì dove le conversazioni contano. Perché alla fine sono queste i mercati da tenere d’occhio!

Se vuoi approfondire l’argomento, oltre alla presentazione di Michela, ti suggerisco due post di chi si occupa di viaggi e che hanno trattato lo stesso tema: Francesca Turchi e Serena Puosi.

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