Perché il Piano “Anti Fake News” di Facebook Non è Abbastanza

Facebook fake News

Per carità è anche questione di una potenziale minaccia alla libertà di espressione, ma c’è molto di più. Oltre al fatto che quella della segnalazione delle bufale da parte della community non è l’unico strumento che Facebook sta testando per arginare il fenomeno delle Fake News, ma, come descrive la notizia rilasciata dalla piattaforma di Menlo Park, sarà un insieme di fattori a valutare la singola notizia.

We’ll use the reports from our community, along with other signals, to send stories to these organizations. If the fact checking organizations identify a story as fake, it will get flagged as disputed and there will be a link to the corresponding article explaining why. Stories that have been disputed may also appear lower in News Feed.

Facebook Newsroom

Come già sottolineava Jeff Jarvis che ho ripreso in un altro post, si tratta anche di capire chi decide cosa è bufala e cosa no, chi seleziona le notizie per noi, chi in sostanza ci propone la sua verità.

Ecco questo se in mano solo a Facebook, potrebbe essere un grosso pericolo. Con uno sforzo di immaginazione potremmo facilmente pensare di avere solo la piattaforma di Zuckerberg come punto di riferimento, come media centrale dal quale apprendiamo le informazioni. Daremmo in mano a un unico media (anche se Facebook fa di tutto per dire che NON è un media) che farebbe il bello e il cattivo tempo.

Credo, proprio come diceva Jarvis, che sia proprio il giornalismo a fare la differenza. No, non quello alla caccia ossessiva del click, ma quello della selezione puntuale delle notizie, verificate e utili per chi legge.

L’aspetto umano insomma deve prevalere. Non che nella soluzione proposta da Facebook non ci sia l’aspetto umano (sono gli utenti che indicano se una notizia è una bufala o meno), ma quello che serve è appunto una selezione seria, controlli e curatela delle informazioni.

Non ne fa mistero la stessa notizia pubblicata da Facebook il quale scarica sulla collettività (intesa come insieme di utenti di Facebook) parte della responsabilità di individuare e segnalare cosa è fake cosa no.

Ad ora credo che ci rimanga solo da vedere come questa modalità funzionerà.

Una volta a regime poi sarà interessante capire poi se gli utenti smetteranno davvero di condividere quel tipo di contenuti oppure no; ancora più interessante sarebbe poi capire se le persone che hanno tentato di condividere una notizia falsa hanno poi cambiato opinione rispetto al concetto espresso dalla notizia che stavano condividendo (ammesso che la condividessero essendo d’accordo con il contenuto).

Vedremo.

Pic credit: l’immagine in evidenza è di Ron Maden su Flickr. Il titolo che ha dato mi piace molto 😀

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