La lezione di Ravenna future lessons. Tre giorni da ricordare

Ravenna future lesson - il primo giorno

Ravenna future lesson - il primo giorno

Cultura, ambiente e soprattutto relazioni. Queste le tre parole chiave con le quali ci congeda Luca De Biase alla fine del suo intervento che ha aperto la tre giorni di Ravenna Future Lessons.

Investire nel futuro adesso significa investire in queste tre parole.

Troppo facile pensare ai vecchi modelli di business, troppo facile pensare di andare avanti a furia di merce venduta.

Cambia il modo di fare impresa, come cambia il modo di di vedere i consumatori. “Se mi chiami bersaglio, io mi sposto” chiosa De Biase a proposito delle vecchie strategie di marketing.

Adesso si parla di conversazioni e di coinvolgimento, chiarisce subito dopo.

Certo, elementi non nuovi per chi segue i temi della comunicazione e del marketing (per esempio il passaggio da consumatore a consumAttore) on line, ma sempre attuali quando si parla dell’evoluzione dei comportamenti tra impresa e cliente.

Concetti ancora più saldi se a ribadirne la necessità è uno come De Biase.

Non che questo sia stato il focus centrale dell’intervento del giornalista veronese: infatti non sono mancati racconti e aneddoti a proposito del suo mondo, il giornalismo. Come per esempio quando ha introdotto il tema del newsmaking ai tempi di internet.

Poco di differente da quello che accade off line: per i temi legati all’innovazione spesso ci si affida all’autorità. Come parla un Guru (per esempio Bill Gates) ne riportiamo le parole, dandole per sacre. Soprattutto se parla di nuove tendenze.

Ma non abbiamo la sfera di cristallo: l’evoluzione e la portata del cambiamento che può avere un’innovazione su internet la possiamo conoscere solo a posteriori.

Per questo la soluzione arriva dagli interventi successivi: pianificare, ascoltare, reagire.

Pianificare la comunicazione, ascoltare i clienti (lettori, fan, o follower) e reagire di conseguenza.

La lezione questa volta arriva da Andrea Lipparini, docente di economia e gestione delle imprese dell’Università di Bologna, spigliato professore dalla provocazione facile: “A 25anni il buon senso non è una virtù” ci dice raccontando un aneddoto.

E via così, una lezione tra il teorico e il pratico, il concreto del mondo del lavoro e delle aziende in particolare: “Togliere un’oliva nel menù ha causato una crisi di comunicazione ad una compagnia aerea” ci racconta.

Il bello della seconda giornata

Ad aprire il panel dedicato al turismo ci pensa Costanza Giovannini, per la Fondazione Sistema Toscana presentando uno studio dedicato all’utilizzo dei social media da parte dei giovani. Interessante e nuovo, ve lo lascio qui di seguito:

Subito dopo la presentazione di una bella ricerca dedicata al turismo, ai servizi e alla presenza nei social media degli enti pubblici da parte di Andrea Zironi (ricercatore, capo analista Studio Giaccardi & Associati) e gran dibattito con Alessio Carciofi, “Umbria on the Blog”; Michele D’Alena, tagbolab; Sinisa Miljevic, responsabile e-marketing IRTA Istrian Tourism Development Agency, Pula (Croatia); Michele Pagani, dirigente Servizio Turismo Regione Liguria, responsabile del progetto del Piano Turistico triennale e Robi Veltroni, blogger Officina Turistica e marketing manager alberghiero.

Tra le più apprezzate, soprattutto per il carattere pratico e la vicinanza ai problemi reali della professione, la presentazione di Officina Turistica:

Molto partecipati infine gli interventi di Roberta Milano e Gianluca Diegoli. Ma ormai sono una garanzia di interesse 😉

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