Mi sembra sempre di esagerare quando si parla di chiedere dei contatti agli utenti Facebook. Do sempre per scontato infatti che dare le proprie informazioni personali a qualcuno di cui ci fidiamo a mala pena sia un passaggio delicato. Così è, ma c’è qualche eccezione.
Faccio un passo indietro e cerco di spiegare al meglio lo scenario per chi non è pratico di strategie e termini di Facebook.
Facebook Lead Generation è una tipologia di pubblicità che permette all’inserzionista di raccogliere dati personali (di solito nome, cognome, email), delle persone iscritte al social network ovviamente.
Non avevo mai pensato che, grazie alla flessibilità dello strumento, avrei potuto usarlo per raccogliere dei preventivi direttamente via Facebook, creando di fatto un nuovo canale di vendita.
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In tre mesi (84 giorni: dall’8 giugno al 31 agosto) sono riuscito a raccogliere oltre 2.000 preventivi, una media di 24 preventivi al giorno.
Naturalmente abbiamo risposto a tutti e molti si sono trasformati in prenotazioni (non posso dare l’esatto numero).
Facebook Lead Generation: tutti i risultati
- Poco più di 1.000€ spesi
- Oltre 2.000 preventivi ricevuti
- CPM: 3,1€
- CPC: 0,08€
- Oltre 14.000 click
- Oltre 350.000 impression
- 35-44 anni la fascia d’età del pubblico raggiunto (più di 35.000 reach)
Perché ha funzionato?
Perché la domanda era alta, anzi altissima (il mio cliente è un’agenzia di viaggi che affitta appartamenti solo in estate) e le persone VOLEVANO quel servizio in quel periodo.
Il form impostato nella raccolta dei dati personali prevedeva anche che l’utente rispondesse ad alcune domande brevi (data di arrivo, numero di persone, cani al seguito e altre). In questo modo abbiamo avuto la possibilità di ricevere non solo i dati ma un vero e proprio preventivo precompilato al quale è bastato dare seguito all’utente via email.
La strategia e il pubblico
Parliamo adesso della strategia (ok questa sezione dovrebbe essere raccontata prima, ma mi piaceva andare subito al dunque della parte pragmatica). L’obiettivo era recuperare il terreno dei mesi durante i quali c’è stato il lockdown. L’agenzia di viaggi infatti è stata chiusa da marzo a maggio e già in quei mesi ci sono diverse prenotazioni (per lo stesso periodo e per l’alta stagione).
Avevamo bisogno di dare una spinta alle richieste, queste avrebbero dovuto essere più precise possibili per aiutare il lavoro dei colleghi del booking (che già trattavano altri canali di vendita, ovviamente) e avrebbero dovuto essere condivisibili tra i colleghi. Dovevano necessariamente cioè arrivare in un file (non usiamo CRM). Non solo, ma le richieste avrebbero dovuto essere rivolte a un pubblico il più interessato possibile.
L’esigenza era quella quindi di lavorare sulla domanda inespressa e un pubblico specifico, in un arco temporale stretto: Facebook era perfetto!
Lo è stato davvero: già dall’inizio della campagna si è notato il grande interesse degli utenti con richieste anche fuori dal form.
Il pubblico destinatario della comunicazione è stato in un primo momento quello che ha visitato il sito e il blog aziendale negli ultimi 30giorni, ma ben presto (quando mi sono accorto che il pubblico reagiva bene e con molto interesse) ho ampliato l’audience iniziando a parlare al pubblico di viaggiatori più vicino all’area geografica dell’azienda (tutta la Toscana).