E-waste

Spazzatura elettronica. In Italia nel 2006, secondo un dossier di Greenpeace, si producono 800mila tonnellate l’anno di spazzatura elettronica.

I Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, vengono prodotti dalla lavatrice che non funziona più, dalla televisione fusa, dai cellulari che continuiamo a comprare come noccioline allo zoo (tanto che la vendita di elettronica di consumo, tra cui i cellulari è, per importanza di fatturato, la seconda voce. Un utilizzo massiccio dei cellulari confermato anche dal 48esimo rapporto annuale del Censis, appena uscito, che vede il telefono cellulare utilizzato dal 78.6% degli italiani).

Questo è un video di Greenpeace sull’ E-waste:

Sono molte quindi le possibilità di creare spazzatura elettrica o elettronica, dalla casalinga al postino, tutti sono potenziali sporcaccioni. Ovviamente un modo per evitare di spargere a destra e a manca questo tipo di rifiuti c’è. In Italia operano alcune ditte che si occupano di trasportare, trattare e riciclare le apparecchiature che non funzionano più.

Le trovate in fondo alla pagina wiki dedicata ai Raee. Sono perlopiù consorzi di aziende del settore che si impegnano nello smaltire i rifiuti. Questo perché il decreto Raee (151/05) impone ai produttori il ritiro dei materiali da smaltire. Stesso procedimento spetta alle pile, le batterie infatti, dal 18 dicembre dovranno essere raccolte e trattaete dai produttori (decreto legislativo 188/2008).

Ovviamente anche qui ci sono state una serie di proroghe che dal dicembre 2005 (novanta giorni dopo l’approvazione del decreto 151) hanno fatto slittare l’obbligo per legge al 31 dicembre 2008 (decreto legge 248/2007).

Riporto qui sotto la decima guida, interattiva, dell’ecoguida tratta dal sito di Greenpeace


 


 

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  • I.R. ha detto:

    Questo post è stato scritto qualche giorno prima l’articolo apparso su Repubblica, che contiene le stesse informazioni arricchite da dati internazionali (probabilmente l’input è stata la notizia della pubblicazione della decima guida elettronica da parte di Greenpeace).Mi permetto di far notare come in questo post si siano citate le fonti attraverso link, in maniera più immediata e sfruttando le potenzialità dello strumento.

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