Spagna: 13mila euro e un processo a Francisco Correa, presidente della comunità valenciana, per un possibile scambio di favori tra un politico e il presidente, Alvaro Perez detto “El Bigote” il baffo, di una impresa di gestione di eventi, la Orange Market, al prezzo di giacche e completi da sera. Rischia le dimissioni se riconosciuto colpevole. Scandalo.
Inghilterra: 81mila euro, lo Speaker della camera dimesso e 13 ministri che rischiano di pagare caro. Scandalo. Italia: 8.190 sono gli euro mensili che arrivano ai deputati e 8.678 euro quelli riservati ai senatori. Quote che non fanno parte del salario, ma sono extra e che il personaggio pubblico può gestire a suo piacere.
Oltre queste “sottigliezze”, quello che preoccupa è la totale indifferenza con la quale in Italia si sia ignorato l’appello fatto dalla redazione de lavoce.info in nome, ovviamente dell’economia nostrana, ma anche e forse soprattutto del buonsenso: istituire un election day compreso di referendum sulla legge elettorale. In quanto una tale scelta avrebbe fatto risparmiare alle casse pubbliche 400 milioni (non mila) euro. Risultato? Elezioni amministrative e Europee il 6 e 7, mentre il referendum il 21 giugno. Scandalo? Nessuno. Dimissioni? Nessuna.