Semplificare la PA non è facile, sono decenni che ci si prova (su tutte mi vengono in mente le azioni che propose Bassanini, era il 1997) e in tempi recenti non riusciamo a dare una svolta, imprimere un cambiamento, al percorso verso una semplificazione dei rapporti cittadino-PA. Nonostante le norme ci siano, vedi il CAD. Correva l’anno 2005.
Siamo sempre al palo dunque, le norme ci sono, le deroghe pure. In questo scenario la tecnologia (e la società) va avanti. Irrompono nella discussione contemporanea di big data e la problematica di restituire agli utenti dati comprensibili, utili anche e direi soprattutto in ambito pubblico. Come trattare gli open data delle amministrazioni mi pare sia ancora un argomento poco esplorato (in Italia e soprattutto per le PA).
Con queste (brevi) premesse la curiosità di partecipare all’evento “SemplicePA” (che in realtà è la crasi di “SEMantic instruments for PubLIc administrator and CitizEns”) è tanta.
Aiutare la Pubblica Amministrazione nel prendere decisioni, restituire ai cittadini informazioni complesse in maniera semplice, sembra quasi una missione impossibile.
A leggere però i dettagli dell’iniziativa non si tratta solo di questo, ma anche di accompagnare l’operato pubblico in scelte strategiche che, ovviamente, compartano la conoscenza di scenari complessi.
Vedrò venerdì 20 marzo (a Firenze) cosa diranno i relatori (tra cui Ernesto Belisario che fa parte del tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana) con curiosità e interesse.
Per partecipare all’evento, gratuito, basta iscriversi su Eventbrite. Durante l’evento ci sarà anche un live twitting: SemplicePA.