C’è chi frequenta le minorenni, come probabilmente ha fatto il nostro Silvio, senza battere ciglio e si atteggia da pappone mentre c’è chi, appena si accende la polemica, decide di uscire dalla scena, come l’ormai ex governatore del Lazio. Che differenza c’è tra l’uno e l’altro? Credo che la differenza sostanziale sia che uno commette un reato, l’altro ne è vittima.
Già perché frequentare minorenni (frequentare nel senso sessuale) sembra proprio sia reato e anche pesante, mentre frequentare transessuali no. O meglio è reato anche quello ormai, ma credo ci sia una grossa differenza. Con le minorenni non si fa, con chi ha scelto per sua volontà di rendere pubblico il suo fiore illibato è altra storia, anzi per me è normalità.
Vittima perché lorsignori Carabinieri hanno pensato di tirar su un bel mercato basato su affari sporchi: sembra infatti che i quattro gendarmi arrestati abbiano chiesto soldi per non render pubblico il video girato da loro, nel luglio scorso, mentre fecero irruzione in un appartamento di Roma avvisati dallo spacciatore del quartiere che proprio là in quell’appartamento c’era il presidente della regione. Questo è il reato, si chiama estorsione.
Ma quando riusciremo a distinguere, a ricordare e soprattutto a non farci prendere dalla morbosità di certe notizie e dalla voglia di additare il prossimo? Meglio ancora se avversario politico.
Chiediamoci cosa stanno facendo i governanti in Abruzzo, perché non hanno ancora dato un tetto a tutti gli sfollati a L’Aquila? Perché poi non hanno costruito le case a zero impatto ambientale con pannelli solari? (non lo dico solo per l’ambiente, ma anche e soprattutto per i costi contenuti che hanno in merito a riscaldamento e luce) e soprattutto perché affidare la ricostruzione delle case a dei soggetti poco puliti? Chiediamo loro che vogliono fare per la crisi, per il rinnovo del contingente militare in Afganistan (se ne esce da questa guerra, non missione di pace, o no?). E soprattutto: vogliamo parlare di temi concreti? Far capire alle persone non dico i programmi, ma almeno le intenzioni di governo? (ormai mi sembra assodato che le elezioni di un leader non si basano più sul programma del partito al quale appartiene).
Chiaro che un uomo politico del livello di Marrazzo non dovrebbe mai trovarsi in una situazione di ricatto. Però il ricatto in questo caso nasce da una distorsione: i carabinieri fanno leva sul fatto che ormai abbia più peso la vita privata del personaggio pubblico che non le sue azioni o le sue decisioni sulla cosa pubblica. Non ci si scandalizza così per i tagli alla scuola che manderanno sul lastrico migliaia di insegnanti (se non gran parte del sistema scolastico nostrano) e nessuno ricatta i politici per un video che mostra come abbiano votato contro l’inasprimento dei reati a sfondo omofobo. Allora via a tutto gossip. Quando non c’è reato frequentando minori, ovviamente. Non è ricattabile neanche chi paga uno spacciatore ed è abituale consumatore di cocaina; loro non hanno l’obbligo di dimissioni, né dal partito né dall’opinione pubblica.
Una situazione supportata anche dalla stampa che non a caso tra processo Mills e Noemi (due temi scoppiati quasi nello stesso periodo) ha puntato decisamente molto sul caso Noemi (ha nno dedicato molto tempo, pagine, risorse alla faccenda) per portare alle dimissioni il Silvio nazionale; giocando su aspetti emotivi (un presidente del consiglio che frequenta minori che scandalo) che razionali (Mills è direttamente collegato a Silvio).
Insomma basta moralismo: che si risolvano le faccende con le loro famiglie e con il loro elettorato.