La share economy non morde: è un’opportunità da cogliere

In principio furono le macchine. Potrebbe cominciare così la storia della share economy in Italia e il riferimento, non a caso, va direttamente all’app UberPop. Inutile ripercorrere le tappe che hanno portato alla fama il sistema dedicato ad offrire, condividere, vendere (UberBlack) un passaggio in macchina da chiunque verso chiunque.

In tanti hanno protestato per quella che è solo una delle realtà che hanno preso piede in Italia e, soprattutto, nel mondo. Non l’unica. Basti pensare a BlaBlaCar che ha lo stesso interesse di Uber: fare impresa con piccole transazioni fatte dai molti in cerca di un passaggio, condividendo le spese e risparmiando.

I dati di Nielsen sulla share economy

I dati di Nielsen sulla share economy

Ma su tutti Airbnb, la piattaforma nata per condividere una stanza del proprio appartamento e diventata, presto, un concorrente in più nel sistema ricettivo mondiale. Tanto da spingere alcune amministrazioni a correre nel legiferare e regolamentare il suo operato. Così New York, ma anche Amsetrdam, hanno fissato i paletti entro i quali Airbnb deve muoversi. Abbiamo così due esempi di come poter gestire (e non “controllare”) il fenomeno dell’economia condivisa.

Non solo, ma un’altra interessante realtà si sta affacciando (ops: si è già affacciata e consolidata da altre parti, ma non in Italia) ed è EatWith. Condividere un piatto di pasta a tavola e approfittare dell’ospitalità della persona del posto per avere un’’esperienza unica: mangiare qualcosa di tipico, fatto in casa, ad un prezzo onesto (almeno per mia esperienza personale è stato così fino ad ora) e scambiare due parole.

Sono tutte esperienze con le quali fare i conti: il mercato è cambiato, può essere retorico dirlo, ma se non si sta al passo (qui parlo dall’ottica dell’amminstrazione) rischiamo di non sfruttare nuove forme di economia, creare tensioni, polarizzare le opinioni (pro o contro Uber?).

Share Economy by Nielsen

Tempo fa ci ha pensato ForumPA a porre l’accento su questi fenomeni, l’obiettivo era quello di capire come l’amministrazione (centrale e non) potesse dialogare con queste realtà. Risultato? Per ora solo Uber non pervenuto all’incontro per motivi di “ordine pubblico”.

Ce faranno i nostri eroi a prendere una posizione a riguardo?

Per approfondire:
Lo studio di Nielsen (da dove sono state prese tutte le immagini di questo post)

La share economy in Italia (ottimo sunto de “Linkiesta”)

IlPost: UberPop

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