Meng Wanzhou, una dei dirigenti più alti in carica dell’azienda cinese Huawei, risulta agli arresti per aver aggirato le norme USA legate alle sanzioni all’Iran. In poche parole hanno arrestato il direttore finanziario della seconda compagnia al mondo produttrice di telefoni perché accusata di commerciare con l’IRAN, nonostante le sanzioni americane in vigore verso il paese mediorientale.
Come in un’azione dal forte contenuto simbolico, Meng Wanzhou è stata arrestata proprio mentre Trump e Xi erano al tavolo allo scopo di attenuare della guerra economica tra i due colossi mondiali: USA e CINA.
La causa dell’arresto? Aver violato l’embargo degli USA sull’IRAN commerciando dispositivi tecnologici attraverso l’azienda Skycom.
Adesso (dicembre 2020), secondo quanto scrive la BBC, pare che il governo USA stia pensando di lasciar libera Meng in cambio di una sua ammissione di colpa, cosa che, ovviamente, Meng ha già rifiutato di fare.
Vedremo come andrà a finire, nel frattempo Meng continua a essere agli arresti domiciliari a Vancouver in quella che sembrerebbe essere una operazione politica ai danni di Huawei (già estromessa dai bandi per la realizzazione delle reti mobili di ultima generazione 5G degli Stati Uniti e anche in alcune nazioni in Europa) che sembra partire da quell’episodio per ritrovare verve nel divieto dell’amministrazione Trump di utilizzare il sistema operativo Android di Google.
Vedremo se con il cambio di Presidente cambierà qualcosa per l’azienda cinese.