Idee in tempi di crisi: come vendere prodotti se non hai un e-commerce? Google Form può darti una mano.
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Ti voglio raccontare l’esempio di Alessio e Giulio Cech. Hanno un ristorante a Castiglion della Pescaia (GR) e, proprio per il blocco delle attività imposte dall’emergenza Coronavirus, si sono subito attrezzati con consegne a domicilio. Dapprima in zona, per poi estendere l’area di consegna anche alla città di Grosseto.
Prima di venire da me a fine marzo avevano organizzato una gestione degli ordini basata su Whatsapp. I loro conoscenti quindi (contatti che avevano già prima e che conoscevano già il ristorante) scrivevano cosa avrebbero voluto comprare tra le diverse tipologie di prodotti come pane, formaggio “blu di bufala”, semi stagionato di bufala, brie di bufala e molti altri ancora.
Sono diversi quindi i prodotti che i titolari del ristorante “Posto Pubblico” vogliono vendere. Naturalmente l’ideale sarebbe stato dotarsi di un e-commerce, ma non c’è tempo e l’investimento è troppo oneroso per questo periodo fatto di incertezza e divieti.
Così ho suggerito ai ragazzi di usare il form di Google, strutturandolo il più flessibile possibile.
L’obiettivo è stato quello di dotare loro di uno strumento che permettesse la raccolta di ordini anche al di fuori dei contatti telefonici e quindi che permettesse l’ordinazione anche ai nuovi clienti. Non solo a chi già conosceva il ristorante.
Non sto qui a fare la guida per la creazione di un Google Form, non è il mio compito. Voglio però sottolineare alcuni punti di forza dello strumento, almeno in alternativa (temporanea) all’e-commerce:
- Costi contenuti
- Flessibilità nella comunicazione (Google Form genera un link che può essere condiviso via Whataspp, Social Media, newsletter)
- Organizzazione: le risposte al form (e quindi gli ordini) vengono memorizzati in un file excel che si può esportare per vedere priorità e quantità
- Gestione: all’interno dell’excel generato si trovano tutti i dati necessari all’analisi e dunque alla gestione dei processi di produzione. Quanti formaggi ho venduto? Quanti chili di pane?
- Approccio al cliente semi automatico e meno freddo rispetto all’e-commerce.
L’ultimo punto è per me molto interessante, si tratta di una osservazione emersa in una delle chiacchierate fatte con Alessio. Per le piccole realtà avere a disposizione uno strumento che dia comunque la possibilità di interagire con la clientela è un valore aggiuntivo, in particolare per quelle aziende che fanno di questo un principio del loro lavoro. Infatti Alessio mi ha raccontato che svolgono il loro lavoro con semplicità, sostenibilità, solidarietà:
Ad oggi lavorano in azienda i due soci: io e mio fratello. Stiamo sviluppando un modello di lavoro completamente diverso. Curiamo il rapporto con i nostri clienti, ci concentriamo sui prodotti che sappiamo fare meglio, gestiamo l’intero ciclo di produzione e vendita comprese le consegne.
Sebbene ci siano dei lati negativi nell’usare Google Form (per esempio viene generato un link per ogni questionario e in caso di tipologie di prodotti numerosi e diverse questo rende problematico l’uso di un solo link) questo ha comunque migliorato l’organizzazione dei processi digitali dell’azienda:
Adesso tutto è tracciato, stabiliamo noi le regole e i clienti sono certi di avere espresso chiaramente le loro preferenze. A oggi non abbiamo bisogno di un e-commerce, possiamo ricevere gli ordini ed evaderli con Google Form. Crea più distanza con il cliente rispetto a whatsapp ma meno rispetto ad un e-commerce. Ed il tempo risparmiato è notevole. Grazie Ivo per aiutarci ad utilizzare gli strumenti web senza per questo dover rinunciare ad un approccio umano e diretto con i clienti.
Non è tutto positivo però: chi ha diverse tipologie di prodotto per esempio (pizze vs prodotti locali) potrebbe essere costretto a fare più moduli; questo perché Google Form non è così flessibile da gestire ordini su più categorie.